aggiornARTI

Sono successe un po’ di cose… un sacco di cose, in realtà…

Tra tutte, ho fatto un po’ di vacanza, qualche meraviglioso giro in moto e perfino in barca sull’amato Lago di Como, casa mia. Ho anche sbrigato incombenze burocratiche.

Ho realizzato un qualche storyboard, uno in particolare per un progetto fighissimo e ho realizzato un’Opera per il progetto “Write her Future” di Lancome in collaborazione con Actionaid del quale vi darò specifiche (tra cui l’esposizione alla Triennale di Milano) tra qualche settimana.

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Ho terminato tutte le illustrazioni del libro mio e di Gio e ora ci manca solo la copertina!

E Gio, al quale devo talmente un numero infinito di “grazie” che manco ve lo dico, ha lavorato sul mio sito, angelavarani.com, dando non solo una veste nuova, ma anche completezza di contenuti.

Mancano ancora un paio di cose, ma non resisto e devo condividere subito! Fateci un giro e ditemi cosa ne pensate… io lo adoro!

 

 

un abbraccio

Angela

 

 

 

raggiunta a Londra

Ogni venerdì parto, dipingo per 3 giorni e la domenica sera ritorno a casa. Questa è stata la routine in questo ultimo mese.

Quando sono a Londra, anche se per pochi giorni, sono davvero molto impegnata da mattina a sera, ma questo non mi impedisce di sentire la mancanza di Gio e di casa… che poi è la stessa cosa.

La settimana scorsa, di sabato è arrivato mio fratello per un paio di giorni e la domenica è arrivato anche Gio.

La gioia.

E così ho avuto modo di girare un po’ la città (nonostante un freddo che levatevi proprio) e di avere le foto bellissime di Gio.

Una sera ci siamo visti con mio cugino Barry e sua moglie Miranda per cena e un’altra volta abbiamo pranzato con Lorenzo, un amico ed ex collega di Gio. Il tempo era davvero poco, avrei visto anche altri amici… ma va bene così!

Riassumo un po’ la questione cibo, ristoranti & co.

Il conto più alto lo abbiamo pagato da Benihana. Mangiato e bevuto molto bene però. Scopertona è stato A Wong, ristorante super cinese dove abbiamo mangiato super bene. Anche alla St George’s Tavern | Churchill’s Dining Room (il piano inferiore del pub) abbiamo mangiato una cucina tipica squisita. Dal FISH & CHIPS, una SLOW-COOKED STEAK, AMBER ALE & MUSHROOM PIE pazzesca,  un GLOUCESTER OLD SPOT SAUSAGES e gli SMOKED APPLEWOOD MACARONI CHEESE. Confermo le recensioni positive di Burger & Lobster, ottimo. Infine mi sento di menzionare un panino on la salsiccia preso da un baracchino in strada vicino al Tower Bridge e mangiato al vento. E’ che se non avete mai mangiato la tipica salsiccia inglese non potete capire di cosa io stia parlando.

Poi Gio è ripartito e io venerdì sono tornata ai miei pennelli e domenica di nuovo a casa. Malata per sicurezza. Perché se nei giorni off non ti ammali, non sei nessuno.

A presto!

Angela

London calls

Da un paio di settimane ho iniziato una collaborazione che mi porterà a Londra per i prossimi otto weekend. 🇬🇧

Sono ufficialmente una pendolare in aereo.

Ho uno zaino più o meno sempre pronto per poter andare avanti e indietro. Se quando viaggiate vi basta solo il bagaglio a mano, vi consiglio caldamente lo zaino perché spesso, spessissimo, capita che il posto nelle cappelliere finisca e che imbarchino i restanti bagagli… MA non gli zaini!

Il primo weekend che sono andata, dei tanti amici e parenti che vivono a Londra non ho chiamato nessuno, perché per i primi giorni ho voluto solo concentrarmi su questa nuova importante esperienza pittorica.

Ero agitata ed emozionata per la nuova avventura, ma anche un po’ spaventata. Quando sono via mi manca casa e soprattutto mi manca Gio… Non dormo bene senza di lui, nelle sere (poche per fortuna!) in cui sono là da sola.

Anyway, vado a Londra per disegnare delle figate in un posto fighissimo, questo ve lo posso dire! 😬🤣

Sono molto impegnata quando sto là e non ho molto tempo per girare, in realtà non ne ho affatto. Finisco davvero tardi e poi corro alla ricerca di cibo, ricerca non facilissima perché molti ristoranti hanno la cucina che chiude alle 10pm. Nonostante ciò, mangiare ho mangiato, non si scherza con una Varani affamata! E quindi vi consiglio gli hamburgher di Byron, a Soho e la Steak & Ale Pie alla Tattersalls Tavern a Knightbridge.

Ho mangiato anche un ottimo Fish and Chips in tarda serata, sempre per star leggera, da Scoff & Banter a Cromwell Rd. A Chinatown ho mangiato dei noodles in brodo con del manzo al Four Season, buoni.

Se dovete mangiare al volo consiglio per i sandwich, Pret a Manger e per il cibo giapponese, Wasabi.

Londra brilla già di Natale e passeggiare per le sue vie caratteristiche riempie gli occhi. Non fa nemmeno freddissimo, almeno non ancora!

Vi saluto… mi rendo conto che da questo articolo sembra che sia andata a Londra a mangiare, ma ve lo giuro: son là a disegnare! 👩‍🎨 Ahahahah!😅

See you soon

Angela

si può fare. raccontARTI di me

“Ciao Angela tutto bene? Seguendoti su instagram e sulle varie piattaforme social, sono sicura di sì.”

E’ inizata con queste parole la mail in cui Stefania (membro della Congraga dei Presidenti) mi invitava alla Cerimonia di consegna delle borse di studio a Lugagnano Val d’Arda, nelle colline piacentine, per parlare ai ragazzi e portare la mia testimonianza lavorativa.

Perché io?

Perché ho frequentato quella scuola media, e perché ho sempre seguito e seguo i miei sogni e lavoro duro per realizzarli. Questa la motivazione.

Mi ci rivedo? ASSOLUTAMENTE SI’.

“Devi solo parlare di te, del tuo lavoro, del tuo percorso partito da Lugagnano Val d’Arda”

“OK, Stefania, lo posso fare.”

ººº

E così sabato scorso, “IL” Giorno, è arrivato. Sveglia alle 6.30 per prepararci ed essere a Lugagnano per le 9.30. Non pensate che mi faccia schifo dormire, è che la maggior parte dei miei appuntamenti sono alla mattina!

Quindi, fresca come una rosa, cerco di vestirmi non in modo troppo elegante, ma nemmeno troppo casual. Ci sto già pensando troppo… il che sta a significare che sono un po’ agitata. Molto bene.

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Appena arrivati al Teatro Comunale (per me la mia ex palestra), sono stata inglobata da una quantità di affetto travolgente. Persone che non credevo nemmeno mi conoscessero, mi salutavano sorridenti, mi abbracciavano e si congratulavano con me per il mio lavoro. Una sensazione quasi strana, inaspettata…

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Lavoro tanto e mi impegno tanto, ma lo faccio per me, e quando incontro persone che “me lo riconoscono” mi fa sempre un po’ strano… oltre che lusingarmi immensamente.

Salgo sul palco, introdotta da Claudio (della congrega dei Presidenti). La penombra in platea mi permette di scorgerne la pienezza. Silenzio… e dopo un “Buongiorno a tutti e grazie infinite per avermi invitata”, il vuoto.

Aiuto, non mi vengono le parole. Nemmeno una.

Un silenzio che per me dura ore. Mi guardo i piedi. Respirone e via.

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Non ve lo scrivo tutto il discorso, anche perché mica me lo ricordo! Non mi sono, volutamente, preparata nulla. Ho impaginato una presentazione, per lo più di immagini, proiettata mentre raccontavo la mia storia.

Ho parlato di amore e di passione per i propri sogni.

Ho parlato di impegno e determinazione. Di costanza.

Di pianti e di risate.

Ho detto loro che troveranno sicuramente qualcuno che cercherà di ridimensionare i loro sogni, di renderli più «possibili». E non lo farà per tarpar loro le ali, ma solo pensando di proteggerli da eventuali delusioni.

Più sogniamo in grande, e più sarà grande la potenziale delusione.

Più sarà grande il lavoro che dovremo fare, l’impegno che dovremo metterci. Un impegno costante. Un cadere e rialzarci un numero di volte infinito. E’ perché la vita ci mette alla prova e ci aiuta a capire se «quella cosa lì» la vuoi davvero e la vuoi abbastanza.

BISOGNA DIFENDERE I NOSTRI SOGNI E LOTTARE PER ESSI. Se lo meritano e lo meritiamo anche noi.

Si può fare. Questo ho detto loro.

Non è facile, ma è possibile… ed è già una gran cosa! Potranno diventare qualsiasi cosa desiderino, potranno svolgere qualsiasi professione vogliano, con tanto impegno, quello sì, ma ne vale la pena, perché se c’è una cosa per cui impegnarci è per cercare di essere felici.

Mentre guardavo la luce del faro che mi puntava e dicevo “si può fare” mi sono detta “oh no, lo hanno già detto!!!”…

E però, invece di sembrare Obama, temo di essere stata molto più simile a Gene Wilder.

A presto

Angela

cARTolina dal passato

Potrebbe essere il 1964…

Mentre il mondo è ricco di fermento culturale, mentre i Beatles spopolano in Inghilterra e in Italia è l’anno di Gianni Morandi (ancora ingnaro del suo featuring con Rovazzi 🙏🏻 nel 2017), mentre le persone scendono in piazza per lottare per i propri ideali, io faccio la pittrice.

Il mio atelier di pittura è situato in una traversa di Notting Hill. Faccio anche la cameriera, perché si sa, a campare d’arte si fa una gran fatica da sempre!

Ho una vita bella perché faccio quello che amo e ho diverse commissioni. La maggior parte sono tele di grandi dimensioni. Dipingo ad olio, per lo più, ma amo anche sperimentare tecniche più materiche.

L’odore della trementina che m’impregna la vita, me la pulisce anche.

Qui sono una straniera, ma a pensarci bene, forse in fondo, sono una straniera ovunque. È una condizione un po’ stancante, ma di certo ti obbliga a stare sul pezzo. Adoro viaggiare.

Gli anni ’60 sono all’insegna dell’ottimismo e delle possibilità.

SWINGING LONDON, si chiama così no?

Amo le minigonne e i foulard. Amo il trucco degli occhi allungato e la libertà di poter essere ciò che sono.

Quello che facciamo dice chi siamo. E io, anche nel 1964, disegno. 😉

ricaricARTI

Ci sono momenti in cui uno si deve fermare. ✋🏻

Solo per un attimo, ma ci si deve fermare. Riposare. Respirare. Il sovraccarico di progetti, di eventi, è stimolante ma, per poi affrontare e gestire “tutto” con l’energia che il “tutto” merita bisogna staccare un secondo e recuperare, per poi dare il meglio.

Questa premessa per dire che ho passato qualche giornata a fare del sacrosanto e meritatissimo NIENTE.

Qualche passeggiata nel comasco, giretto in moto e poi ho dormito. Tantissimo.

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Ho mangiato tanto e, per sicurezza, anche delle ottime “porcherie” . Il junk food è l’inevitabile scelta quando sei sul divano a giocare con la switch a Martio Kart. E quanto mi sono pure incazzata quando perdevo… mentre Gio mi sopportava accumulando vittorie e soprattutto punti Karma come se non ci fosse un domani.

Non ho disegnato.

Nemmeno una riga su un foglio.

Fare Wonder Woman quando non serve, NON SERVE. Ecco. Molto semplice. E accettarlo e adagiarsi talvolta è salutare. Quindi ciao. 😂

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tutte le foto sono di Gio

Martedì prossimo vi prometto contenuti scoppiettanti. 🎉🎉🎉

O almeno ci proverò.

Angela

 

mostrARTI

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“Autodasè è una mostra collettiva  il cui obiettivo è dare forma concreta a quella immagine di sé che la parola e il gesto esprimono in modo spontaneo e inconsapevole. E’ scoprirsi attraverso l’ Arte. Arte è anzitutto comunicazione, scambio di emozioni. Questa mostra ambisce ad andare oltre il semplice concetto di mostra collettiva per essere opera collettiva, fatta di rimandi, intrecci e dialoghi fra i singoli lavori e fra i rispettivi autori. Richiami e risonanze. Un racconto fatto di frammenti, momenti, emozioni condivise. Raccontare eludendo l’inganno della parola, affidare il pensiero all’immediatezza di un gesto, renderlo visibile, fissarlo in forma definitiva e permanente… non è questo il compito dell’arte?”

Emilio Alberti  (artista e curatore della mostra)

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Venerdì sera siamo andati all’inaugurazione della mostra collettiva “Autodasè – Arte allo specchio di Narciso” alla quale ho partecipato con due mie illustrazioni. La mostra, allestita nel Crotto del Murnée in via Roscio 8, ad Albavilla (CO), durerà fino a domenica 19 marzo. Se vi va di passarci, fatevi anche una merenda… salame e vino rosso, mi raccomando! 😉

Siamo arrivati tra i primi e, dopo aver sistemato le ultime cose, ci siamo seduti ad osservare. La gente, le opere, il Crotto. Adoro osservare, per me è la prima fonte di ricerca e ispirazione per quando poi disegno.

Ero un po’ preoccupata perché avevo lavorato tutto il giorno ed ero molto stanca, perciò temevo che sarei stata un po’ sottotono…

… e invece…

E INVECE.  😎

Mangiata la prima fetta di salame (che non potete capire) e bevuto il primo sorso di vino, la serata si è impennata. E se ve lo dico io che arrivo dai colli piacentini!

La gente è arrivata quasi subito. Emilio ha presentato e inaugurato ufficialmente l’apertura della mostra per poi cedere lo spazio e il microfono a Claudio Malfatto che ha iniziato a suonare un repertorio di canzoni milanesi e dintorni. Molto bravo.

La sala era piena di persone felici che si divertivano. Che meraviglia!

Chi ballava, chi cantava, chi banchettava e chiacchierava di fronte alle opere esposte. Sì, noi banchettavamo, ovviamente! 🍷

Un connubio di cose belle… e buone. In una pausa musicale, c’è stata anche la presentazione del romanzo “Un amore di Clochard” di Eletta Revelli.

Una serata davvero bella.

Ultimamente colleziono belle esperienze e begli incontri. Sono fortunata. Molto.

La mostra resterà allestita fino a domenica e non escludo di ripassare per un aperitivo. Ringrazio Emilio Alberti, impegnato in questi giorni anche nella sua Mostra Personale “Vertigini” a Como, per avermi invitato a questa piacevolissima Mostra Collettiva e serata.

Un abbraccio.

Angela

dedicARTI

E il Cartoomics è andato.

Sabato, la mattinata era uggiosa. Milano era desaturata come da consueta palette colori di quello smog che sempre di più mi da noia. Parcheggiamo alla Porta Est per capire quasi subito, in mezzo ad un vento fortissimo che manco fossimo a Trieste, di aver parcheggiato lontanissimo dal padiglione 20.

Dopo quei 7/8 km (o almeno io li ho vissuti così), qualche sbarbattamento selvaggio di ciglia per carpire informazioni, finalmente arriviamo. Padiglione 20 stand 16 – Edizioni BD e J-POP MANGA.

La prima cosa che attira la mia attenzione è un libro dei Lego con anche un Batman da costruire in copertina. Mi serviva. E la foto sotto ne è la prova.

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“Il cane che guarda le stelle – Racconti” con la mia Variant Cover, uscito il primo marzo, era lì, ordinatamente posizionato sul banco. Finalmente anche tra le mie mani. Nonostante non sia la prima copertina che realizzo, credo che la gioia del momento in cui tengo tra le mani il prodotto finito sarà sempre la stessa. Così come il sorriso di felicità quando tra gli scaffali di librerie/fumetterie/edicole vedo una mia illustrazione. Niente, non mi ci abituerò mai e spero tanto di non abituarmici mai perché è un’emozione bellissima.

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Saluti, presentazioni per poi sfogliare tutto il resto che lo stand offriva. La Switch con Zelda mi ha fatto subito sentire a casa () .

Ok, pronta. Il tavolo del firmacopie era lì che mi aspettava, con il Manga di Takashi Murakami con la mia Variant Cover e un cartellino con il mio nome. Tiro fuori colori, fogli e prendo posto tra due colleghi. Inizio a disegnare qualcosa. A caso.

Dopo pochissimo la prima mano con in mano la mia Variant si è allungata timidamente verso di me.

< Me lo firmeresti? >

Dentro il mio cuore si è gonfiato.

E così è andata per un paio d’ore la mattina e un paio il pomeriggio.

Ad alcuni solo dediche, altri mi chiedevano un disegno che ha spaziato dal loro mini ritratto ad una cornice di fiori a riprendere il motivo della cover. Una bellissima esperienza.

Le foto, sempre stupende, che documentano questa giornata speciale sono di Gio

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Nella pausa abbiamo fatto un giretto e… PAZZESCO!!! C’era gente con costumi spaziali… Snake che usciva da uno scatolone gigante che si portava in giro mi ha ammazzato proprio! Mito.

Ho conosciuto persone bellissime alle quali sono anche già un po’ affezionata e mi sono trovata davvero bene. Belli anche voi, che siete venuti e con i quali sono stata felicissima di scambiare due parole. La giornata si è poi conclusa nel miglior modo possibile, con gli amici dello stand di Edizione BD e J-POP, a cena.

Questo è stato uno di quei giorni, nonostante la stanchezza che in questo periodo un po’ ho sofferto, che mi ha ricordato che fare  l’illustratrice è bellissimo e che così è davvero un gran bel lavorare! Perché oltre al realizzare qualcosa facendo ciò che amo, le collaborazioni sono fatte dalle persone. E se le persone sono belle anche lavorare lo è in tutti i suoi aspetti.

A presto. 

Angela

Articolo originale su angelavarani.com

emozionARTI tanto – #CARTOOMICS2017

Nel giugno del ’93 quando comprai il mio primo Dylan Dog ero ancora alle medie.

Era il N.81, me lo ricordo benissimo… “JOHNNY FREAK”. Credo, a mia umilissima opinione, una delle storie più toccanti del fumetto italiano, dove si tratta il tema della diversità e soprattutto dove ho pianto fortissimo.

Ideato e sceneggiato da Sclavi su un soggetto di Marcheselli e disegnato da Venturi, questo albo come tutti i Dylan Dog dal ’90 al 2016 ha una meravigliosa copertina di Stano che dal N.363  “passa il testimone” a Cavenago.

E, dal giugno del ’93, ho iniziato in modo regolare e compulsivo a leggere, comprare e disegnare fumetti. Tutti i fumetti e i libri illustrati che attiravano la mia attenzione. Ho copiato un numero indicibile di volte le immagini e le espressioni, le posture dei personaggi che amavo, per poi farli muovere diversamente rispettandone la fisionomia e l’identità… Molti personaggi mi hanno fatto talmente compagnia da sentirli come amici e di conseguenza provare un sincero affetto anche per chi li ha ideati.

La Domenica Sportiva – RAI2

Condivido con voi questo breve riassunto di una delle mie partecipazioni a “La Domenica Sportiva” su Rai2! 😘

Angela