Si può imparare a sciare da grandi?

Non lo so, non ne ho la certezza, ma la speranza sì.

Mi va bene anche imparare poco e male, intendiamoci. Essere la scarsa del gruppo. Attualmente, di solito il mio posto è quello in rifugio, a lavorare mentre aspetto gli altri per il pranzo. Tra l’essere un nuovo Stenmark e ingozzarmi mentre gli altri sciano ci sarà una via di mezzo nella quale potermi barcamenare!

Così questo 2018 ho deciso di provare.

Per prendere confidenza con l’attività, ho voluto provare a pattinare sul ghiaccio. E nonostante l’inesistente pertinenza con lo sci, Gio mi ha comunque portato a Como a pattinare. Io e i bambini. E i bambini erano bravissimi.

Sono una donna alta 180 scoordinata in un modo sconsiderato. Dannazione!

Ma non sono caduta, nemmeno quando un bambino ha tentato di falciarmi.

Felice della mia imbarazzante performance, in sella al Guzzi (sì, anche a gennaio) siamo andati da Morganair a comprarmi la tuta da sci. Potevo scegliere tra diversi pantaloni e giacconi bellissimi, femminili, direi sexy… e invece no.

La tuta stile meccanico sul manichino ha catturato la mia attenzione e ciao. Bella, grigia e soprattutto intera, dettaglio non trascurabile immaginandomi più per terra che in piedi!

Finalmente è arrivato il venerdì.

Gio aveva provato a chiamare e scrivere all’impianto per richiedere un istruttore. Nonostante la mancata risposta siamo comunque partiti verso i Piani di Bobbio.

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Di istruttori disponibili neanche l’ombra, per cui niente: Gio non ha sciato e un istruttore bolzanino si è impossessato di lui:

<Brava, vieni giù… piano… fetta di torta e gira… piano…fetta di torta…>

E così fino a pomeriggio inoltrato. Sono caduta tanto, ma sono anche riuscita a fare una pista baby curvando e a spazzaneve… ah no, a fetta di torta!